mercoledì 11 luglio 2012



Giù in fondo scorreva la Jumna
Giù in fondo scorreva la Jumna, limpida;
rapida; su, in alto, lo scoglio sporgevasi
minaccioso.
Intorno, una cerchia di colline nereggianti
di boschi, e róse, a' piedi, dai torrenti.
Govinda, il grande maestro, sedeva sullo
Scoglio leggendo le Scritture, allorché
Raghunath, il discepolo, superbo della sua
ricchezza, s'accostò salutando e gli disse:
Ho portato il mio povero dono, indegno,
forse, del tuo gradimento."
Così dicendo, spiegò dinanzi al maestro
due anelli d'orlo adorni di pietre preziose.
Il maestro ne prese uno,
se ne cinse il dito,
e i diamanti irradiarono guizzi.
A un tratto l'anello gli scivolò di mano e
rotolò giù per lo scoglio e poi nell'acqua.
"Haimé! " gemette Raghunath
e spiccò un salto nel torrente.
Il maestro fissò gli occhi sul suo volume,
e le onde tennero
e celarono ciò che avevan rapito,
e seguitarono il corso.
Già dileguava la luce del giorno allor
che Raghunath tornò, stanco e stillante
acqua, al maestro.
Desolato disse:
" Potrei ancora riprenderlo,
se tu mi dicessi dove cadde."
Il maestro tolse l'altro anello
e gettandolo nell'acqua rispose: E' laggiù!

Rabindranath Tagore