Giuseppe Mistretta

Sono un docente di scuola elementare, con la passione per la scrittura e la poesia, ma soprattutto per il proprio lavoro. Laureato in pedagogia, con abilitazione in filosofia e scienze dell'educazione, ho pubblicato proprio a marzo un libro dedicato alla formazione linguistica. "Educazione linguistica nella scuola primaria. Il testo nella pratica didattica". Spero di trovare il coraggio di scriverne altri.

 


Alcune sue Poesie

Mi nutro di te


Ti vedo tra le brume senza sole,
come una fiamma bianca,
assorta, pallida, pura, sola.
La notte t’avvolge
e ti gira intorno con i suoi colori.
La luna t’accarezza
e una stella cade sul tuo viso.
Sei un fiore che crea
tra i cerchi nero gialli del cielo,
una rosa triste
segnata dalla rugiada,
un’immagine solenne
e mia eterna condanna
Mi nutro ancora di te,
dei tuoi fulgori,
nei silenzi delle maree.

Narghilè

Sei lontana,
tra nebbie che galoppano
su bianchi astri di luce
sopra lune insanguinate
Tremule fiamme
abbraccio dal mare
e amo ancora la tua pelle
lungo le rive del mio fiume.
I ricordi si bagnano
e sulle mie mani
s’infrangono sogni:
muoiono d’amore le acque
e le immagini svaniscono
e i profumi gemono
e i nardi sfioriscono
e i mirti s’incantano sulle onde.
S’immerge la mia pena
nelle scie d’argento
e nei narghilè sfumano
carezze e brezze.
Muoiono d’amore
i miei occhi.

Neri semi di luna

Rovi di parole
lacerano carni
e uccidono l’anima
in cerchi di luce,
neri semi di luna
scivolano lemmi
nei mari dei silenzi.
I sogni sono nuvole
e volano nel vento
pazzo di ricordi.
Gli amori dormono,
riposano nelle nebbie,
si perdono nei fiumi
e si sciolgono nei pianti,
nelle rugiade estinte,
nei calici senza brine.

Estasi

Eri luce, eri marea, eri alba.
Ti sognavo nelle lucide lune,
nelle limpide stelle d’Orione.
Ed un giorno t’incontrai:
un prisma di colori
che irradiava arcobaleni
dalle plastiche labbra
e annullava il nero del giorno.
Leggevo, nei tuoi occhi,
un arcano senso dell’Eros,
un antico mistero eleusino.
Ti plasmavo e scolpivo in te
emozioni azzurro cielo
Smarrito nel tuo corpo,
vivrò ancora, nell’estasi,
nelle umide tenebre dell’Ade.

I Bambini di Auschwitz


I Bambini tra le nebbie
riempivano l’aria
e il cielo era grigio
e il cuore un airone
e le mani farfalle.
I Bambini dormivano
nell’angoscia di luce
ed erano colombe
e anime di fuoco
e profumo di notte.
I Bambini cantavano
ad una sola voce
il canto di Geremia
e le loro madri
riempivano i muri
d’ombre malate.
I Bambini erano pioggia
e vento e brina
e gemiti di foglie
e sangue di luna sepolta.

Myriam


Avevo un figlio
nella terra d'Israele.
Un figlio. Tutto mio.
Ora è un sogno,
una luce che danza
e trafigge deserti
e scuote mari neri
e ricama dalie e rose
Avevo un figlio.
Si chiamava Joshua,
Joshua Ben Josef.
Ho bussato alla sua tomba
una pietra di sangue
spruzzata da cieli amari
e gridavo dietro la luna
e lacrimavo amori
tra gli ulivi fruscianti
gli anemoni feriti
e le ginestre inerti
ed aspettavo mio figlio
che uccideva la morte.

I Suoi libri