Enrico Besso



Dipinto dell'esimio Artista Yutaka Kagaya
Enrico Besso
 nasce a Rivoli(TO) il 08 dicembre 1957.

Nel 1991 ha pubblicato, in edizione fuori commercio, la raccolta di liriche dal titolo Cantando.
Nel 2006 ha pubblicato, in edizione printing on demand con la Lulu Press - U.S.A., la raccolta di poesie dal titolo "Anni di vento".
Vive a Catanzaro Lido dove si dedica a tempo pieno alla gestione del sito web Poetilandia


Alcune Sue poesie
Anni di vento

Erano gli anni di cose proibite,
dei primi turbamenti, i primi ardori.
Anni di mosca cieca e margherite,
dei baci di nascosto, i primi amori.
Erano anni a balli stretti stretti,
di cuori sul diario e di colori.
Anni di banchi a scuola, di biglietti:
- Dopo la campanella aspetto fuori. -

Erano anni che non puoi capire,
guance di mele rosse, d'oro e argento.
Anni che non potranno più venire,
parlano sottovoce e io li sento.
Ora che si avvicina l'imbrunire,
penso a quegli anni miei, anni di vento.

[da "Canti oltre la rete" - 2003 - NonSoloParole Edizioni]
 



Un mazzo di versi

T’offro un mazzo di versi appena colti,
timidi come i fiori di lillà
e provocanti come i gelsomini.

Hanno lo stelo del legno di noce,
il profumo del granoturco maturo
e le foglie dell’arancio selvatico.

Sgorgano come l’acqua di sorgente,
soffici come la neve d’inverno
e candidi come un viso bambino.

Hanno i petali del giacinto acquatico,
i pallidi grappoli di mimosa
e la profluvie di rose vermiglie.

T’offro un mazzo di versi appena colti,
sono i colori della buganvillea,
la loro morbida essenza di vita.
Sfogliali nei pomeriggi a mezz’ombra
sotto l’abbraccio dei salci piangenti
e tra le fratte spinose del cuore 

Tutto sfrena

E tutto capovolge tutto sfrena:
dal vecchio venditore di coriandoli
al domatore muto di formiche ballerine.

Natale s'invermiglia in luminarie intermittenti
e il Cristo nasce in via Condotti,
nelle vetrine a firma Valentino
- fieno Dolce e Gabbana e mangiatoia Versace -.

Rivoglio indietro i pantaloni corti,
le prime Esportazioni senza filtro
e la Linetti al cedro di mio padre.

Rivoglio il suono a chiama di campane,
la messa in chiesa, un cero e a mezzanotte
Don Gildo che ripone nel presepe
la statua santa del Gesù Bambino.

07 dicembre 2006