domenica 3 giugno 2012

Omaggio a un Grande Poeta Contemporaneo

Enrico Besso




Un soldatino blu

Papà, stammi vicino,
tienimi forte stretto a te,
ritorna insieme a me un po' bambino,
giochiamo ancora a fare il karatè.
Tu sarai Zorro ed io farò il cavallo,
con le pistole come quelle dei cowboy,
a Ciccio, il gatto, faremo fare lo sciacallo
e ai canarini nella gabbia gli avvoltoi.
Papà, non ho la forza di saltare ...
sento le gambe senza peso, molli molli,
ho freddo ... ed ho ripreso anche a sudare ...
ti raccomando l'album con i miei francobolli.
Col trucco della mamma sarò il tuo capo indiano,
ti legherò a una gamba del tavolo in cucina,
col casco della moto diventerò un marziano
e la tua penna a sfera sarà la mia antennina.
Papà, non riesco più a tenere gli occhi aperti!
Papà, non posso più quasi parlare!
Papà, ora sei qui! Ora che posso averti...
sento una voce che mi chiama ... devo andare ...
Hai chiuso gli occhi, ora non soffri più
e il tuo papà rimane solo qui a giocare,
coi tuoi balocchi, un soldatino blu,
addio bambino mio ... non mi scordare ...

 Un ragazzo antico di Calabria

Sul barroccino di frutta e verdura
incorticato all'angolo del corso,
lupini e fichi d'india scintillavano
nell'acquolina in bocca dei ragazzi.
Erano gli anni della pasta e sarde,
del falco pecchiaiolo in aspromonte,
delle ginocchia sporche e spellacchiate,
del gracidare greve dei bufoni.
Sfilava tra le case abbarbicate,
nell'aria di ricotta stagionata,
la processione con l'astile in testa,
ricordo il barbugliare del torrente,
i pantaloni corti e nelle tasche,
un piccolo confetto d'anicino.


Enrico Besso